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Lavoro femminile: finanziamenti alle imprese con il bando RIPARTO

10 Giugno 2022 in Speciali

E' stato pubblicato sul sito del dipartimento delle politiche per la famiglia un Avviso pubblico  denominato "#RiParto" che prevede  il finanziamento di iniziative di sostegno alla genitorialita e al lavoro femminile, da parte delle imprese  

Il bando mira al  coinvolgimento del mondo delle imprese nel cambiamento operativo, ma soprattutto culturale, riguardante la partecipazione femminile al mercato del lavoro in armonia con le esigenze familiari e genitoriali  come previsto  dalla  legge del 7 aprile 2022, n. 32, cd. “Family Act”, in accordo con gli obiettivi del PNRR . Il finanziamento dedicato dalla legge è pari a 50 milioni di euro. 

I progetti di welfare aziendale presentati all'interno dell'avviso dovranno prevedere, in particolare, il supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di conciliazione della vita privata e lavorativa,  ad esempio  con 

  • iniziative di sostegno psicologico e fisico; 
  • incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto/adozione;
  •  formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto/adozione

I progetti , per i quali il finanziamento statale può arrivare  al  90 % dei costi, andranno presentati entro il 5 settembre 2022.

IL 30% del finanziamento viene erogato ai progetti ammessi dopo 10 giorni dall'inizio delle attività 

La ministra Bonetti ha presentato l'iniziativa  affermando che "Con il bando #RiParto  prosegue il cammino che abbiamointrapreso con il Family Act, il Pnrr e la Strategia per la parità di genere per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro delle donne. 

Di seguito alcuni  dettagli e il testo del bando con i requisiti delle imprese e dei progetti , le modalità di partecipazione e di valutazione delle domande, i tempi di erogazione dei finanziamenti

Bando Riparto per il lavoro femminile: chi puo partecipare

L’iniziativa ha il fine di sostenere le lavoratrici madri  mediante il finanziamento di progetti proposti dalle imprese che favoriscano   la risoluzione dei problemi piu comuni  nel momento di rientro al lavoro

Possono presentare domanda di finanziamento:

  • – le imprese, ai sensi dell’articolo 2082 c.c e dell’articolo 2083 c.c., aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;
  • – i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate ai sensi dell’articolo 2359 c.c.

anche in forma associata con altri soggetti aventi gli stessi requisiti richiesti dall’Avviso per i partecipanti singoli, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI) presentandoi una unica domanda di finanziamento

Il soggetto proponente deve trovarsi nelle seguenti condizioni, a pena di esclusione:

a. aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le  quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali 

b. non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da  agevolazioni, finanziamenti e contributi;

c. contribuire ai costi del progetto secondo le percentuali indicate  nel bando

d. essere iscritto al registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente  competente e,ove previsto, negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;

e. avere la sede legale principale o unità operative, sul territorio nazionale;

f. non trovarsi in alcuna delle situazioni previste come causa di esclusione dall’articolo 80 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;

g. non essere in stato di liquidazione volontaria;

h. non essere stato assoggettato alla sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lett. c),  del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, o ad altra sanzione che comporta il divieto di  contrarre con la Pubblica amministrazione.

Durata e destinatarie dei progetti finanziabili dal Bando Riparto

La durata delle azioni progettuali è fissata in 24 mesi  nei quali non vanno considerati i tempi i  rilevazione dei dati e le attività di studio finalizzati alla redazione del progetto.

Destinatarie delle azioni progettuali sono

  • le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato edeterminato, anche in part time, del soggetto proponente sia in forma singola che associata, incluse le
  • dirigenti
  • socie lavoratrici di società cooperative, 
  • le lavoratrici in somministrazione nonché le
  • titolari di un rapporto di collaborazione

Bando RIPARTO: come funziona il finanziamento, importi e percentuali

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:

  1. a. tra un minimo di euro 15.000,00 e un massimo di euro 50.000,00  per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile , siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro  (microimprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi con risorse finanziarie pari  ad almeno il 10% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse quantificabili nella percentuale suddetta;
  2.  tra un minimo di euro 30.000,00 e un massimo di euro 100.000,00  per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi  per almenoo il  15% del totale dell’importo richiesto 
  3. tra un minimo di euro 80.000,00 e un massimo di euro 250.000,00 per le imprese con dipendenti  dalle 50 alle 250 unità e i cui ricavi della voce A1 del conto economico,  siano  uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese). Il soggetto proponente deve contribuire con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto 
  4.  tra un minimo di euro 200.000,00  e un massimo di euro 1.000.000,00  per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico,relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese). Il soggetto proponente deve contribuire per almeno il 30% del totale dell’importo richiesto .

I soggetti ammessi a finanziamento sono tenuti, pena la revoca del finanziamento e la risoluzione della convenzione, ad avviare le attività progettuali entro trenta giorni successivi alla sottoscrizione della  stessa e a rispettare le tempistiche ivi indicate, e a darne comunicazione al Dipartimento politiche per la famiglia con una “comunicazione di inizio attività” inviata mediante PEC all’indirizzo VincitoriAvvisoRiParto@pec.governo.it.

 La comunicazione di inizio di attività,  deve essere inviata, entro 10 giorni dalla data di avvio dell’attività medesima,  mediante PEC all’indirizzo VincitoriAvvisoRiParto@pec.governo.it.

La conclusione del progetto deve avvenire in ventiquattro mesi decorrenti dalla data di avvio delle  attività.  

L’eventuale richiesta di  proroga deve essere dettagliatamente motivata, può essere concessa per una sola volta e per cause non  imputabili al soggetto beneficiario, sino ad un massimo di sei mesi

L’importo del finanziamento concesso verrà erogato secondo le seguenti modalità:

  •  il 30 per cento entro 60 giorni isuccessivi alla comunicazione  di inizio attività
  •  fino ad un ulteriore 40 per cento del finanziamento concesso, dopo 10 mesi calcolati dalla data  di avvio delle attività
  • il saldo  dopo la chiusura delle attivita da comunicare al dipartimento entro 60 giotni 

Bando RIPARTO: come fare domanda

Per accedere al finanziamento  occorre presentare, entro le ore 12.00 del 5 settembre 2022, via PEC all’indirizzo: AvvisoRiParto@pec.governo.it:, la

domanda unitamente alla documentazione, da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o al capofila per  imprese in rete 

Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice CUP “J51D22000010001” e la denominazione  del soggetto proponente o del capofila 

La domanda di finanziamento e la documentazione  devono essere in formato PDF e firmati digitalmente dal legale rappresentante del soggetto  proponente, o da un suo delegato, utilizzando la modulistica pubblicata sul sito internet istituzionale del Dipartimento http://famiglia.governo.it.

La documentazione richiesta comprende:

  • una relazione sulle attività in materia di conciliazione dei tempi di cura della famiglia e di lavoro  svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente ovvero una dichiarazione di non aver mai  intrapreso azioni di welfare;
  • il piano finanziario redatto utilizzando il Modello n. 2 (cfr. Modulistica – Modello n. 2)
  • il patto di integrità (cfr. Modulistica – Modello n. 3) presentato e sottoscritto digitalmente dal  legale rappresentante del soggetto proponente o da un suo delegato e per le richieste di imprese in rete da ciascuno dei legali rappresentanti dei soggetti partecipanti o dai loro delegati;
  • la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante con allegata  fotocopia leggibile di un documento di identità del sottoscrittore, in corso di validità (cfr.  Modulistica – Modello n. 4). 
  • il Modello n. 5, sottoscritto digitalmente, in caso di ATS, ATI o contratto di rete , col quale i singoli componenti  dichiarano la volontà di costituirsi formalmente, in caso di ammissione al finanziamento, in associazione temporanea con l’indicazione del soggetto capofila.

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