Il Credito transizione 5.0 rientra tra le misure disciplinate dal Decreto 24 luglio 2024 pubblicato in GU n 183/2024, che reca le modalità attuative della disciplina di cui all'articolo 38 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, che istituisce il Piano Transizione 5.0.
In particolare il decreto riconosce un credito d'imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.
Il Piano Transizione 5.0 insieme al piano transizione 4.0, sostiene il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese mettendo a disposizione nel biennio 2024-2025 12,7 miliardi di euro.
Già mese di ottobre scorso il MIMIT aveva annunciato lavori in corso per implementare queste misure e il 13 dicembre con un comunicato stampa il Ministro Urso fa il punto sulle novità.
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Transizione 5.0: lavori in corso per implementarla
Con un comunicato del 13 dicembre il MIMIT a voce del Ministro Urso evidenzia che: "Un risultato importante e significativo nella direzione auspicata dalle imprese" riferendosi all'emendamento governativo alla Manovra 2025 economica depositato e in fase di definitiva approvazione, che rende più semplice e incentivante il Piano Transizione 5.0.
"Quattro sono le modifiche sostanziali sulle quali abbiamo ottenuto il consenso preventivo della Commissione Europea nel confronto sul merito durato alcune settimane Sono semplificate le procedure di calcolo dei consumi energetici; è prevista la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei; è inclusa una maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa ed è definita un'aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni. Un forte impulso al sostegno degli investimenti delle imprese sull’innovazione green".
Sono previsti interventi mirati per semplificare le procedure di calcolo della riduzione dei consumi energetici, valorizzando il ruolo delle ESCO e introducendo una procedura diretta per il riconoscimento dei benefici in caso di sostituzione di beni obsoleti. Inoltre, il piano diventa cumulabile con il credito d’imposta ZES e altre agevolazioni, incluse quelle offerte dai programmi e strumenti dell’Unione Europea.
Sarà prevista un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro, mentre un’attenzione particolare è stata riservata agli impianti fotovoltaici, il cui incentivo è stato maggiorato per azzerare il divario di costo con moduli e celle prodotti fuori dall’Europa.
Attenzione al fatto che tutte le novità introdotte avranno effetto retroattivo.
Ricordiamo che la piattaforma del Gse per la prenotazione dei crediti d’imposta è operativa dal 12 settembre scorso (accessibile dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE).
Il principale problema evidenziato dalle imprese nel primo periodo di utilizzo è stato il divieto di cumulo con altri incentivi, sia nazionali che regionali.
Il ministero dopo gli incontri con le imprese ha deciso di rivedere a rialzo tetti e aliquote della agevolazione.
Vedremo il perimetro delle implementazioni dalla Legge di Bilancio in dirittura di arrivo.