Le Entrate con la Risposta a interpello n. 44 del 16 febbraio replicano ad una Fondazione che chiede chiarimenti sulla spettanza dell'art bonus rispetto alle donazioni che riceve.
L'istante, fondazione di diritto privato riconosciuto e iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche presso la Regione, ha lo scopo esclusivo di promuovere e favorire iniziative volte, direttamente o indirettamente, a procurare benefici economici o di immagine ad una fondazione teatrale.
In dettaglio, chiede se possa essere ricondotto tra gli «istituti e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica», con la conseguente possibilità, per i soggetti che effettuano erogazioni liberali in danaro finalizzate a sostenere le proprie iniziative e progetti, di fruire del credito d'imposta di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83 (c.d. Art bonus).
Il parere del Ministero della Cultura nega la possibilità di fruizione dell'art bonus, vediamo il perché.
Art bonus: non spetta per le erogazioni idirette
L'agenzia ha ricordato che, l'articolo 1 del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, al comma 1, prevede un credito d'imposta c.d. Art bonus, nella misura del 65 per cento delle erogazioni effettuate in denaro da:
- persone fisiche,
- enti non commerciali,
- e soggetti titolari di reddito d'impresa,
per «interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni liricosinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione e per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo».
Col la circolare del 31 luglio 2014, n. 24/E e, da ultimo, nella circolare del 28 dicembre 2023, n. 34/E, è stato chiarirto per quali inteventi spetta il credito d'imposta.
Con riferimento alla fattispecie in esame, è stato necessario acquisire il parere dal competente Ministero della cultura che ha ritenuto che le erogazioni liberali ricevute in denaro dall'Istante per il sostegno delle sue attività non possano beneficiare dell'Art bonus in quanto trattasi di erogazioni liberali destinate indirettamente al sostegno della Fondazione Teatro e come tale destinataria di contributi ammissibili al beneficio fiscale in parola.
Sebbene la Fondazione Teatro possa considerarsi anche l'unico beneficiario delle iniziative promosse dall'Istante, non è possibile giungere all'immediata conclusione che le erogazioni liberali dirette a sostenere le attività dell'Istante possano considerarsi vere e proprie donazioni in favore della Fondazione Teatro.
La Fondazione Teatro è sì il beneficiario delle attività poste in essere dall'Istante e finanziate con le erogazioni dei donatori, tuttavia le due fondazioni restano soggettiù distinti e autonomi.
Né tantomeno le attività poste in essere statutariamente dall'Istante possono ricondursi a mera attività di intermediazione tra donatori e beneficiario finale.
Pertanto, le erogazioni effettuate dai donatori nei confronti dell'Istante non possono considerarsi erogazioni liberali destinate a sostenere la Fondazione Teatro.