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Sanatoria edilizia 2025 in arrivo? Cosa prevede il nuovo Codice dell’Edilizia

5 Dicembre 2025 in Notizie Fiscali

Sta per tornare una nuova sanatoria edilizia? Con il disegno di legge delega per il Codice dell’edilizia e delle costruzioni, il Governo apre alla regolarizzazione semplificata delle lievi difformità e mette ordine nelle pratiche di condono mai concluse.

Il CdM del 4 dicembre ha approvato il Disegno di legge che autorizza il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a compiere un’ampia e organica revisione della normativa in materia di edilizia e di sicurezza delle costruzioni, con l’obiettivo primario di semplificare, riordinare e razionalizzare i procedimenti amministrativi oggi disciplinati dal Testo Unico dell’edilizia, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.

Il testo fa seguito al decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, cosiddetto “Salva casa”, che ha operato una prima semplificazione. 

L’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni ha la finalità, inoltre, di porre chiarezza sulla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, garantendo il rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), come strumento necessario per assicurare standard minimi uniformi. 

L’intervento normativo riguarda, in primo luogo, la disciplina legislativa di settore relativa alla sicurezza delle costruzioni, che necessita di un aggiornamento alla luce delle moderne tecniche costruttive e delle accresciute esigenze di sicurezza sismica ed energetica.

Si prevede, inoltre, di favorire il coordinamento con le disposizioni urbanistiche e le altre normative di settore come la disciplina dei beni culturali e paesaggistici.

Infine, si semplifica la dimostrazione dello stato legittimo degli immobili e si rafforza l’efficacia e la trasparenza delle procedure per il rilascio dei permessi di costruire, delle Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (SCIA) e degli altri titoli del settore edilizio.

Vediamo cosa cambia più in dettaglio.

Sanatoria 2025-2026: cosa si potrà regolarizzare

Secondo quanto previsto dal testo approvato si potranno sanare le difformità edilizie minori, cioè quelle che:

  • non modificano in modo sostanziale l’edificio;
  • rispettano le norme urbanistiche vigenti oggi;
  • erano realizzate nel rispetto delle regole edilizie del momento in cui furono costruite.

Per queste situazioni, sarà possibile ottenere un titolo in sanatoria, a condizione di mettere in sicurezza l’immobile e adeguarlo, se necessario, alle norme tecniche attuali (es. antisismica, barriere architettoniche, risparmio energetico).

Vecchi condoni mai chiusi? In arrivo una data certa

Un altro punto chiave riguarda i vecchi condoni edilizi. Il disegno di legge prevede che le domande presentate ai sensi delle leggi del 1985, 1994 e 2003 (i famosi tre condoni) ma mai definite, dovranno essere chiuse entro una scadenza certa.

Ciò significa che decine di migliaia di pratiche dormienti negli uffici tecnici comunali potrebbero finalmente trovare una risposta definitiva.

Non tutto sarà sanabile

Attenzione: non si tratta di un condono generalizzato. Le nuove norme:

  • non azzerano gli abusi;
  • non cancellano sanzioni;
  • non ammettono interventi gravi o in aree vincolate.

Si punta invece a uniformare a livello nazionale le regole sulle difformità edilizie minori, semplificare la burocrazia e sbloccare situazioni rimaste ferme per anni.

Quando sarà operativa la nuova sanatoria?

Il disegno di legge fissa 12 mesi di tempo al Governo per adottare i decreti attuativi. È in quei testi che saranno definiti:

  • i tipi di difformità sanabili;
  • la procedura da seguire;
  • i termini per presentare la domanda;
  • le condizioni per regolarizzare immobili esistenti.

Il testo del DDL è atteso in Cdm per l'approvazione.

La riforma è importante perchè:

  • sblocca compravendite immobiliari ferme per difformità non risolte;
  • facilita l’accesso a bonus edilizi oggi bloccati;
  • riduce il contenzioso con i Comuni;
  • dà certezza giuridica agli immobili.

E per gli enti locali? Significa meno arretrati e più efficienza amministrativa.

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